Fabio Calvetti
Fabio Calvetti
Fabio Calvetti nasce nel 1956 a Certaldo, in provincia di Firenze, dove vive e lavora. Esponente della nuova Figurazione italiana, nelle sue opere rappresenta l’attesa, l’assenza e i silenzi dell’anima. Spesso è protagonista una donna malinconica e sola calata in interni di case e bar sospesi in una dimensione atemporale. Altre volte protagonista è l’ambiente stesso, un scorcio d’interno o di città notturna. Toscano doc di Certaldo, il paese che ha dato i natali anche a Giovanni Boccaccio, Fabio Calvetti si è diplomato al Liceo Artistico e alla Scuola di Pittura dell’Accademia delle Belle Arti di Firenze. Ha esposto in tutto il mondo, dal Giappone agli Stati Uniti alla Nuova Caledonia, con mostre personali e collettive. Numerose anche le partecipazioni a fiere internazionali. Nel 1995 ha tenuto uno stage di pittura presso l’Ecole des Beaux Arts di Le Port all’Isola della Réunion. La mostra presso Artesanterasmo (Verso un confine, 27 novembre-14 febbraio 2004) rappresenta la sua prima volta a Milano ed è il risultato della sinergia tra la galleria Artesanterasmo e la galleria Guidi di Genova, che insieme detengono l’esclusiva della distribuzione delle sue opere in Italia. Esponente della nuova Figurazione italiana, Calvetti non nasconde il confronto con Hopper, dal quale nel tempo si è staccato sviluppando un proprio stile espressivo. Filo rosso della sua ricerca sono l’attesa, l’assenza, i silenzi dell’anima, uno spazio vuoto prolifico di domande. In un contesto di atemporalità quasi teatrale e senza luce naturale, donne sole sembrano in ascolto di se stesse, in attesa che qualcosa accada o che una qualche risposta arrivi. Nella sua opera c'è un clima di sospensione, opposto alla frenesia della vita moderna, che si evidenzia ancor più nell'ultima produzione, dove esce in esterno e si concentra su scorci metropolitani e periferie industriali nelle ore silenziose della notte. <br><br>