L’arte astratta nella su accezione più tecnica è il movimento che all’inizio del ‘900 si distingue dall’arte “Mimetica” e raffigurativa per scegliere sostanzialmente, due nuovi filoni: uno simbolista deputato a raffigurare l’espressione dei moti convulsi dell’animo, l’altro concettuale che invece media una nuova dialettica estetica tra raffigurazione e nuovi mezzi di costituzione dell’opera stessa. Tommaso Cascella usa la figurazione come mezzo per dar voce alle immagini primordiali, primitive. Il suo disegno, il suo colore, la sua forma, sono espressione non verbale dei ricordi ancestrali, ma anche oserei dire, soprattutto dei ricordi della persona interiore.<br><br>

Tommaso Cascella

Tommaso Cascella

Tommaso Cascella

Tommaso Cascella nasce a Roma nel 1951. La pittura e la scultura sono per lui linguaggi naturali, frutto di un’eredità plurigenerazionale. La sua pittura è incline a una trasposizione tridimensionale, in simbiosi con la sua scultura in bronzo. Le intense composizioni cromatiche di Cascella sono vere e proprie architetture costellate di simboli, quasi un alfabeto alchemico carico di significati universali. Pittura e scultura vengono trattate con la volontà di contaminare la vista con il tatto, la superficie liscia del colore con una stratificazione di gesti e segni, il piano ideale della pittura con vistosi inserti materici. I titoli delle opere sono spesso presi in prestito da poesia e letteratura, a testimoniare una profonda passione per i libri – Cascella si è infatti anche occupato di una casa editrice e di una stamperia d’arte;La sua prima mostra personale è allestita alla Galleria di Luigi De Ambrogi a Milano nel 1985. Nel 1987 restaura un grande edificio cinquecentesco a Bomarzo (VI), dove impianta un nuovo studio. In seguito viaggia in India, allestisce la sua prima mostra di scultura a Roma, e partecipa alla XXI Biennale di Gubbio. Nel 1995 viene nominato “accademico per la scultura” all’Accademia di S. Luca, e una sua opera in bronzo viene collocata nel quartiere Tachikawa City di Tokyo E’ presente con la scultura Cielo alla XII Quadriennale di Roma, e al Kaohsiung Museum of Fine Arts di Taiwan con una selezione di opere grafiche. Dal 1997 al 2003 è protagonista di tre mostre retrospettive: a Ischia, al Palazzo dei Priori di Certaldo, e al Palazzo Orsini di Bomarzo. Negli stessi anni si susseguono numerosissime esposizioni personali in molte regioni d’Italia ma anche all’estero (Svizzera, Germania, Slovacchia, Giappone). In particolare, si ricordano le mostre Analogie del presente, allestita al Danubiana Meulensteen Art Museum di Bratislava insieme a Enzo Esposito e Armando Fettolini nel 2001, e la personale Rosssso alla galleria Spirale Arte di Pietrasanta nel 2003. Nell’aprile del 2006 verrà allestita una mostra pubblica nei Chiostri di S. Agostino a Pietrasanta.<br><br>

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